Streptococco: cos’è e chi colpisce?

Streptococco: cos’è e chi colpisce? Si tratta di un batterio comunemente associato a infezioni del tratto respiratorio superiore come la faringite e la tonsillite.

Tuttavia, può anche causare infezioni più gravi come la fascite necrotizzante e la sepsi: infatti, alcuni di questi batteri sono dotati di un notevole potenziale patogeno (come, ad esempio, nel caso dello Streptococcus pneumoniae) e, attaccando l’ospite, possono causare una malattia

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio lo streptococco, i suoi sintomi e le opzioni di trattamento disponibili. Per scoprire altri dettagli, leggi il nostro secondo articolo sullo Streptococco.

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Sintomi dello streptococco

I sintomi più comuni associati allo streptococco includono febbre, mal di gola, gonfiore delle tonsille, dolore durante la deglutizione e nausea. In alcuni casi, può anche causare eruzioni cutanee o dolore addominale.

Meritano un focus a parte le infezioni da Pneumococco (Streptococcus Pneumoniae), poiché è un batterio molto diffuso. È presente normalmente nel naso e nella gola dei bambini (20-60%) e degli adulti (5-10%) sani. La trasmissione dell’infezione è molto semplice e avviene attraverso le goccioline trasmesse con starnuti, tosse o per contatto diretto con superfici contaminate. Lo Pneumococco è il principale responsabile della polmonite e della meningite batterica acquisite in comunità, ma può causare anche otite, sinusite, bronchite e setticemia. Nei lattanti, negli adulti di età superiore ai 65 anni e nelle persone affette da patologie croniche le infezioni causate dallo Pneumococco sono particolarmente gravi.

La trasmissione dello Pneumococco avviene con molta facilità da persona a persona. Accade per via aerea, attraverso goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse o semplicemente parlando, oppure per contatto diretto con materiale contaminato. Queste infezioni si verificano per lo più in inverno, in corrispondenza delle sindromi influenzale e da raffreddamento, che ne favoriscono l’insorgenza.

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Trattamento 

Lo streptococco può essere trattato con antibiotici come la penicillina. Tuttavia, è importante notare che la resistenza agli antibiotici è diventata un problema sempre più comune. Pertanto, è importante seguire sempre le istruzioni del medico e prendere gli antibiotici solo come prescritto. I farmaci di prima scelta per contrastare l’infezione sono, come abbiamo detto, la penicillina o l’amoxicillina-acido clavulanico (Augmentin). 

Quali sono i vantaggi della terapia antibiotica?

L’antibiotico aiuta ad avere un decorso rapido e facilita la scomparsa dei sintomi. Inoltre, ne impedisce la diffusione, abbassando la probabilità che altri soggetti ne siano infetti. La terapia antibiotica dovrebbe iniziare entro nove giorni dalla comparsa dei sintomi e durare per tutto il tempo previsto (10 giorni nel caso di amoxicillina-acido clavulanico). Già dopo il primo giorno la febbre dovrebbe abbassarsi e, dopo ulteriori 2-3 giorni, anche gli altri sintomi dovrebbero progressivamente scomparire. Un soggetto infetto di solito non è più contagioso già dopo 24 ore o più di corretta terapia antibiotica. 

Sempre facendo riferimento al proprio medico, è possibile associare all’antibiotico altre tipologie di farmaci come antidolorifici o antipiretici. In particolare paracetamolo (Tachipirina) e ibuprofene, in grado di alleviare i sintomi locali. 

Prevenzione dello streptococco

Non esiste un vaccino per lo streptococco e averlo contratto una volta non protegge da eventuali recidive. Ma esistono misure cautelative per difendere se stessi e gli altri. Se affetti dal batterio, è importante rimanere a casa finché non si sia completamente guariti.

Il miglior modo per prevenire forme di infezione è lavarsi spesso le mani, specialmente dopo aver tossito o starnutito e prima di toccare cibi. Può essere utile inoltre avere sempre a portata di mano un igienizzante, in assenza di acqua e sapone.

Una buona igiene sta alla base della prevenzione di qualsiasi malattia infettiva

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Streptococco: cos’è e come si cura?

Streptococco: cos’è e come si cura? Si tratta di un tipo di batterio appartenente alla famiglia Streptococcaceae.

Ci sono diversi tipi di Streptococchi, alcuni dei quali sono innocui. Altri, invece, possono causare gravi malattie. Lo Streptococco è responsabile di diverse infezioni. Tra queste troviamo infezioni alla gola, all’orecchio, alle vie respiratorie inferiori e superiori e infezioni cutanee. Per scoprire altri dettagli, leggi il nostro secondo articolo sullo Streptococco.

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La forma più comune di infezione è la faringite streptococcica. È causata dal ceppo di Streptococcus pyogenes. La trasmissione avviene attraverso il contatto diretto con le secrezioni provenienti dalla bocca o dal naso di individui infetti, ed è altamente contagiosa. Anche i portatori asintomatici possono trasmetterla, ma l’infezione asintomatica è meno contagiosa.

Chi può contrarre lo Streptococco?

Chiunque può contrarre il batterio, ma alcuni fattori aumentano il rischio di essere contagiati:

  • Il mal di gola da streptococco è più frequente nei bambini che negli adulti, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 5 e i 15 anni. L’infezione invece è rara al di sotto dei 3 anni;
  • Ad aumentare le possibilità di contrarre una malattia infettiva sono i luoghi di assembramento come aule scolastiche, asili o luoghi eccessivamente affollati;
  • Lo stretto contatto con un individuo infetto resta il fattore di rischio più comune.

I sintomi dello streptococco

I sintomi includono dolore alla gola e tonsille gonfie, febbre, dolore addominale, difficoltà a deglutire, mal di testa e stanchezza

Nei bambini i sintomi possono comparire anche in maniera meno specifica come mal di testa, mal di stomaco, nausea e/o vomito.

In genere non è un’infezione pericolosa ma, se non trattata, può avere conseguenze gravi come la febbre reumatica, insufficienza renale, polmonite, scarlattina, infezioni del sangue.

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Come si cura?

Una volta diagnosticata l’infezione, è importante utilizzare l’antibiotico giusto per curarla.

La terapia antibiotica dipende dal tipo di infezione e dalla gravità dei sintomi. In genere, l’antibiotico più comune per contrastare l’infezione è l’Amoxicillina, resistente all’80% dei batteri da streptococco. Di norma, con un trattamento antibiotico, già dopo il primo giorno, la febbre si sarà abbassata e, dopo ulteriori 2-3 giorni, anche gli altri sintomi scompariranno. In caso di allergia a questo antibiotico è possibile affidarsi all’eritromicina, che può essere, però, associata a resistenze.

L’antibiotico dunque, oltre a impedirne la diffusione, aiuta a guarire più velocemente e prevenire le complicanze.

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