Inoltre, le comunità microbiche hanno un’attività di sintesi e metabolica importantissima: grazie al microbioma intestinale il nostro organismo è in grado di decidere cosa assorbire; esso è responsabile dell’aumento/riduzione di peso di una persona. Un soggetto diabetico ha un microbioma diverso da quello di un soggetto sano e modulando il microbioma è possibile controllare sia l’assetto glicemico che l’insulino-resistenza.
Il nostro microbiota potrà migliorare o peggiorare nella sua composizione in funzione della dieta e dello stile di vita. Se ti alimenti in modo scorretto, si svilupperà un ambiente intestinale più aggressivo, fonte di disturbi e malattie con influenze sfavorevoli sul piano della funzionalità immunitaria; infatti circa il 70% del sistema immunitario dell’organismo è localizzato nell’ intestino.
Quindi per poter affrontare una dieta è necessario imparare anche a conoscere il nostro intestino e a nutrire bene i batteri che ospita.
Per conoscere una persona non basta più conoscere solo il suo genoma ma è importante conoscere anche il genoma del suo microbiota intestinale. Quest’ultimo sta cambiando l’insegnamento di tutta la medicina, è diventato un concetto centrale tra i vari specialisti del tratto gastro intestinale, direttamente ed indirettamente. Un adulto può modulare il proprio microbioma intestinale, ma per fare ciò è’ importante caratterizzarlo.
Oggi è possibile avere informazioni sulla composizione, funzionalità, modifiche e alterazioni del microbioma grazie al Test del DNA del microbioma intestinale mediante l’utilizzo delle tecniche di sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing) mediante le quali è possibile ottenere un’identificazione completa della flora intestinale che popola in nostro ambiente intestinale e ottenere una mappa genetica completa del microbiota.